DI NAPOLI
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dorato. Tutta la cappella è vestita di vaghi
marmi. L' arcangelo S. Michele è di Marco
da Siena; le altre pitture sono di Solimena,
che fece anche il disegno dell' altare. Il basso
rilievo de' putti fu eseguito pure con suo dise-
gno ed assistenza.
Le cappelle minori meritano di essere osser-
vate. La prima dopo quella de' Filomarini ha
la tavola dell'altare di Marco da Siena, ed i
laterali del Benasca. La terza è dipinta a fresco
da Giacomo del Po. Nel lato opposto vi è la
cappella della confraternita di S. Ivone: i qua-
dri laterali sono del de Matteis. Vi è il mau-
soleo di Vincenzio d'Ippolito presidente del Sa-
cro Consiglio, ch è opera del Sanmartino. A
Questa bella chiesa manca una facciata corrispon¬
dente.
Sotto la chiesa vi è un cimitero grande quan-
to la chiesa medesima. Quivi sta sepolto il cav.
Marini morto nel 1625. Vi si vede il suo bu-
sto coronato di alloro, con un' iscrizione.
La sontuosità del monistero non è inferiore
alla chiesa. Il chiostro è magnifico. La biblio¬
teca si distingue per li MSS. di molti valen¬
tuomini moderni. Ve ne sono del Tasso, del
Marini, vi sono le opere di Fabio Giordano in-
torno alle antichità di Napoli ec.
In questo monastero è la congregazione di
S. Ivone composta di persone del Foro, e che si
può considerare come una scuola per coloro che
sono consagrati a questa professione . L’ obbligo
della congregazione è di patrocinare gratuitamen-
te i poveri nelle cause civili. Questi fanno la
petizione a governatori della confraternita;
la
causa si propone in pubblica sessione, e se
tro¬