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PRINGIPALI CHIESE.
della Robbia. Il dipinto che su tutti gli altri primeggia,
è una tavola ov’ è raffigurata una Beata Vergine che
apparisce a Sun Bernardo, opera mirabile di Filippino
(e non già di Filippo) Lippi eseguita fra il 1480 e 82,
Meritano di essere osservati il gran quadro dell’Assun¬
zione dipinto da Giorgio Vasari posto sopra il monu-
mento del Conte Ugo, ed un Cristo che s’avvia al
Calvario opera di G. Naldini. Il soffitto fu intagliato
da Felice Gamberai.
Dalla Sagrestia, ove si conservano bei libri corali
miniati dal Boccardino, si passa nel Chiostro degli
Aranci ricco di pregiate memorie storiche. Al primo
piano si ammirano alquanti dipinti, della prima metà
del secolo xv, assai danneggiati dall’ imperizia dei re¬
stauratori. La lunetta ov’era dipinto San Benedetto che
combatte li stimoli della carne, opera non molto lode
vole di Agnolo Allori, fu trasportata sulla tela insieme
ad alcuni medaglioni dal Conte Secco-Suardo (1864),
ed ora si conserva nel convento. Il San Benedetto,
mezza figura vicina alla porta della Clausura, si vuole
del Beato Angelico. Nel Chiostro grande vedesi una
buona statua in marmo, di Raffaele Petrucci, rappresen¬
tante il Conte Ugo (1617).
Battistero - San Giovanni. (Piazza omonima.) — Quan¬
tunque la fondazione di questa Chiesa rimonti ad epoca
remota, trovandosi ricordata nel 488, non può affer¬
marsi che esistesse nella forma attuale prima del vi se¬
colo. Fu creduto per lungo tempo che fosse tempio,
sacro al culto di Marte, e tale opinione nacque certa¬
mente dal trovare adoperati nella costruzione di questo
edificie alcuni materiali appartenenti a qualche tempio
pagano, avanzi provenienti forse dalla vicina città di
Fiesole. Il Kugler contrasta pure l’opinione di chi la