FIRENZE.
Monte Piano lo sprone della Calvana, il quaie per
Monte Morello, per l’ Uccellatoio di Pratolino, e per
Monte Senario si stende fino al Pontassieve, chiudendo
cosi dal lato di settentrione il Valdarno fiorentino.
Prospettive. — « Da qualunque punto si guardi Fi¬
renze sia dalle alture di Fiesole, da quelle di San
Miniato, dal giardino di Boboli, o dalla collina di Bel¬
losguardo, per la sua posizione, e la spigliatezza elo-
gante de’ suoi monumenti, conferma splendidamente la
rinomanza di bellezza procuratale dai suoi edifizi e
dai tesori artistici che in se racchiude. Appena entrati
in città si è colpiti dall’ aspetto dei suoi antichi pa¬
lazzi, di costruzione massiccia, semplici, severi, senza
loggie, senza colonne, e le cui nere facciate assomi¬
gliano a mura di cittadelle. La mente è sorpresa, da
non so qual ruvido genio, impresso in questa specie
di fortilizi, monumenti del medio evo, che dà anche
ai nostri giorni a questa città una fisonomia carat
teristica. »
Topografia. — La Cittä antica. — Posava interamente
sulla riva destra, occupando una parte dello spazio
compreso, tra il torrente detto Mugnone e l’Arno. Il
Mugnone passava allora sull’area attuale della SS. An¬
nunziata, per Via Larga (oggi Via Cavour) girava die¬
tro S. Lorenzo, passava per le Vie del Giglio, dei Fossi
e si scaricava nell’Arno. (V. la Pianta).
Si suppone che il Campidoglio fosse nei dintorni
della piazza che ora si chiama Mercato vecchio; le
Terme, verso la via che porta ancora questo nome;
l’Anfiteatro, in piazza de' Peruzzi; il Forum piscarium,
mercato del pesce, nella via degli Archibusieri presso
il Ponte Vecchio. — La città non ebbe prima che un
ponte; il Ponte Vecchio, nella Via Cassia. Tra le più
antiche chiese, possono citarsi: la basilica di San Lo¬