XIX
de' più famosi Scrittori della veneranda Antichità
Leggiamo la Scrizione:
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SVBVRBIA, PORTVMQVE. AD. CIVIVM. ET. NAVTARVM
COMMODITATEM
SENATORES . STABIENSES. CONSTRVI, CVRARVNT
DIPHILVS . QVAMVIS . TARDVS . ARCHITECTVE
AD . IVSSVM. TAMEN. CELER
QVINQVENNIO, ABSOLVIT.
Dal dottiſsimo Galeno (1) siamo assicurati del fat¬
to, allor che ne forma quella ben vantaggiosa descri-
zione del luogo, e del latte prodotto dagli animali,
che pascolano l' erbe di que' monti; e ne siamo ac-
certati col detto del Columella, (2) e del Plinio (3)
nella descrizione delle tre rinomatissime saluberrime
acque Ferrata, Acitosella, e Solforata , che anche al
di di oggi sgorgano appresso della presente Città dalle
falde della Montagna.
Stabia dunque antichissima Città del Cratere, che
aveva avanti di se quel famoso distesissimo Seno di
Mare, al dir del Plinio, (4) fu distrutta da L. Silla;
dappoichè la tolſe a C. Papio Italicese, qual in tem-
po della guerra Sociale occupata l’ avea , togliendola
a' Romani; acciocchè, giusta il testimonio di Appia-
no Alessand. (5), in avanti non foſse di ricovero a
nimici: ed allora fu, che i suoi antichi Abitatori si
dispargessero in più e più luoghi della Montagna, er-
gendovi tra que balzi diverse abitazioni. Col tratto
de' tempi appresso si andò facendo la presente Città
2
e fu
(1) Galeno Lib.5. de Methodo meden. (2) Columella Lib.
12. de re rustica. (3) Plinio Lib. 31. §. in Stabiano agro.
(4) Plin. Lib. 3. Cap. 4. (5) Appian. Alessand. Lib. 1. de bel-
lo civili.