Full text: Descrittione del Regno di Napoli diviso in dodeci provincie

(XVI 
che Augusto allorchè dedusse Sorrento in Colonia mi¬ 
litare , ſtimando superfluo que' vastissimi terreni per 
extremitatem comprehensi, da Greci assegnati a' servi¬ 
gj del Tempio, in due parti li divise; assegnandone 
una ragionevole sotto lo ſteſſo dritto agli uſi ſacri di 
Minerva, e l' altra suddivise in tanti campi limitati, 
e finiti a' Coloni già dedotti. 
In questo medesimo sito vediamo in oggi la Cit¬ 
Della Città 
di Massa Lu¬ 
tà di Massa Lubrense; cioè a dire Massa Delubrense 
brense. 
o sia del Tempio; qual ebbe al dir de Dotti tal no- 
me di Massa da quel liberto di Nerone, da Plinio (1) 
nominato Bebio Massa, che vi ebbe nel sito deliziosa 
Villa, e famoso Podere; di cui Giovenale (2) ci dice : 
Quod superest, quem Massa timet, quem 
munere palpat. 
Carus ec. 
Non è fuormisura il giudizio, che la Città di 
Della Città 
di Sorrento, 
Corrento fondata fosse dagli stessi Greci attici, che in 
dell'Alcide. 
que' famosi tempi l’avvisato Tempio di Pallade sul 
Promontorio Prenuſſo ereſsero: ma ſe ignoriamo asso¬ 
lutamente il suo Conditore, non ignoriamo la sua 
piucchè certa antichissima posizione in questa parte 
del nostro Cratere. Leggiamo da Strabone; (3) ed in 
altri non pochi padri della Storia; nominarsi Suren¬ 
zum, quasi Surenetum, a cagion delle due favolose Si¬ 
rene, che finsero i Poeti nel sito abitarvi; per cui av- 
visiamo in Papinio: 
Est 
(1) Plinio in epist. ad Macrinum. (2) Gioven. Sat. 1. 
(3) Strabone Luog. cit.
	        
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