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ragione al Temanza che chiamò questo tempio una certa composi¬
zione di gusto alla greca 1. Codesta nobile semplicità è pure nelle in¬
terne pareti divise in due ordini d’arcate e rivestite tutte di lastre
rettangolari di marmo per lo più greco. Ma ricchissima è poi la
cappella, opera indubitata del Lombardo, in cui egli, per nulla fa¬
cendosi ligio alle linee della nave, sfoggiò una sorprendente suntuo¬
sità, ponendo all’ingresso di essa due pilastri compositi che sono
un vero capo layoro di eleganza e di squisitezza negli intagli
loro. Bellissima n’è pure la trabeazione, la quale in nessuna mem¬
brâtura presenta quel po’ di secchezza in cui spesso cadeano i Lom¬
bardi ed i loro seguaci. Il gocciolatojo, relativamente alle parti che
lo sostengono, appalesa la più giusta proporzione, e stupende ma¬
nifestansi anche quelle dei capitelli, delle basi e dei piedestalli. Senon-
chè potrebbe parer riprovevole quel cuscino sottoposto a tutto il
grave peso dell’ ordine e:quasi destinato a reggerlo, giacchè un
tale ornamento non può a meno di presentare un aspetto di ce¬
devolezzamał conveniente alla solidità che, anche in apparenza.
deve: un edifizio presentare: Ma lo sconcio è presto dimenticato
quando si ferma lo sguardo sullo zoccolo del piedestallo fregiato
di cosi belli, cosi eleganti e cosi varii meandri, che appena si rin¬
vengono nella più corretta antichità. Tanto mi par prezioso codesto
ornato che io non so defraudarne il mio lettore, e quindi glielo
offro inciso qui.
VAJANIINC.7
Il ripiano, che precede la cappella, va ricinto ne’ fianchi della
scała, e nel suo termine verso la cella, da una balaustrata di squi¬
sito lavoro che può veramente servir di modello agli architetti
4 Temanza. Vita di Pietro Lombardo.