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delle ricchezze, e delle cognizioni fra i laici, precisamente nelle epo¬
ché in cui lo stile archi-acuto si lanciava ai più coraggiosi ardimenti.
Questa emancipazione dei laici (osserva l’inglese scrittore) pro¬
dusse il bisogno di novelle costruzioni più numerose e più varie
di prima, e che più non potevano avere quel carattere religioso nel
quale trionfavano gli architetti della chiesa ». Ma una cagione ancor
più potente dell’accennata egli la trovò nella rivoluzione architet-
tonica, che operossi quando in tutti i paesí, in cui lo stile detto
gotico avea règnato, la Chiesa perdette le sue ricchezze, il suo po¬
tere ed i suoi dominii. Allora, secondo lui, un po’ alla volta abban¬
donossi, poi si annientò intieramente la corporazione dei liberi-mu¬
ratóri. Questo avvenimento accadde appunto sulla metà del secolo
decimoquinto. Una tále corporazione composta per lo più di mo¬
naci che aveano speciali privilegi da papi e da ré, e che a mezzo
de’ conventi comunicavano da punti centrali con altre comunità
subalterne, era la sola iniziata nelle norme tecniche e nelle regole
da seguirsi intorno alle resistenze ed alle spinte de’ materiali: co-
gnizioni tanto necessarie a render pośsibili gli ardimenti dello stile
archi-acuto. « I liberi-muratori, continua Hope, non comunicarono
i lor segreti a nessuno, e neppure li palesarono dopo la loro di¬
spersione. Quando l’arte del costruire passò dalle mani di questi
maestri abilissimi in quelle di genti imperite che non aveano fattó
gli opportuni studj, e quindi retrocedeano dinanzi alle grandi diffi¬
coltà, l’architettura fu forzata ad indietreggiare ed a discendere
dalle altezze di questo sistema scientifico, ad uno stile più semplice
ne’ suoi principii e più facile nella esecuzione: L’entusiasmo uni¬
versale per le antichità, ed il desiderio di imitarle in tutte le arti
offeri a questa novella scuola d’architetti inabili i mezzi di nascon¬
dere l’ignoranza loro, e l’abbandono forzato dello stile archi-acuto
sotto un’ affettata preferenza per l’arte greca e romana. Allora quelli
che avevano, per cosi dire, la parola d’ordine, gridarono che l’ar¬
chitettura antica era la sola che meritasse d’essere seguíta, l’altrà
non fu più che un’ opera di barbarie, e tornarono quindi vani tutti
i tentativi per farla rivivere »
Io non dico che tutto questo ragionamento dell’ Hope sia falso.
ma per certo ne è falsa la base; giacchè, a provare che la caduta
della massoneria non può essere stata causa all’abbandono dello
stile archi-acuto, basta solo osservare come in Italia, ove liberi-mu¬
ratori par non vi fossero mai, pure quest' ultimo stile penetrò, e
se non si fece splendido come nel settentrione, serbò per altro
inviolate le proprie maniere per più che un secolo: e lo stile