Full text: Selvatico, Pietro: Sulla architettura e sulla scultura in Venezia dal Medio Evo sino ai nostri giorni

nome di Venezia anche le isole e i littorali, ove il veneto governo pian¬ 
tossi prima di fissarsi stabilmente a Rialto, pure io non feci soggetto de 
miei studj se non la Venezia attuale colle isole che di poco ci si disco¬ 
stano. Nè credo per certo di aver cosi intralasciato nulla di quello ce¬ 
ramente importaoa fosse detto per la storia della sua architettura e della 
sua scultura. Tutti gli edifizii antichi delle isole e dei littorali lontani, 
óra già son periti, salve poche informi rovine qua e là disperse. Di Erc¬ 
clea che fino al 742 fu sede dello stato, e doce nel 697 fu eletto il 
primo dóge , nulla più rimane che valga ad attestare la raccontata ma¬ 
gnificenza dei tempii, dei musaici e dei mármi preziosi che la adorna¬ 
vano. Lo stesso dicasi di Malamocco, che dopo Eraclea accolse il governo 
fino all'813. Del pari là si opulente Caorle, Equilio popolosissimá, S. Gior¬ 
gio in Pineto, vetusto e celebre monastero, Lido Maggiore fortezza della 
Repubblica sino dai primi tempi ; Lido Bovense rinomato per la basilica 
di S. Salvatore, e S. Erasmo, e Sette Vigne, e Castrasia e Marcelliana 
ed Ammiana ed allre isole ancora, più nulla presentano di veramente 
considerecole, perchè giovi il farne soggetto di arlistiche e di archeologi¬ 
che osseroazioni 1. 
Primario scopo di questi miei studii si fu quello di lumeggiare le oi¬ 
cende della architettura e della scultura veneziana a fine di poter dimo¬ 
strare, per quanto me lo consentiva l’ingegno, in primo luogo quale 
grandissimá pagind si meriti nella storia dell' arte Venezia; per secondo 
quanto tornerebbe vantaggioso che i giováni aoviati alla architettura ed 
alla scultura studiassero piuttosto le opere condotte dal 1400 sino al 1530, 
che Venezia conserva bellissime ed in gran numero, che non quelle delle 
età posteriori. 
Per meglio far comprendere a' giovani questo ultimo satto , parcemi che 
niun mezzo potesse tornar migliore che quello della via storica. Comu¬ 
nicate col mezzo della storia anche le idee estetiche acquistano forza ed 
efficacia maggiore, giacchè alle dimostrazioni del ragionamento si congiun¬ 
gono allora le prove sempre persuadenti dellá esperienza. Ecco perchè un 
principio qualsiasi, se accompagnato dai più notevoli fatti che lo precedet¬ 
tero o lo seguitarono, mette in chi lo studia più salda radice, che non se 
venisse svolto per mezzo d’aridi precetti o di metafisiche astrattezze. 
Il mio divisamento portandomi di necessità ad esaminare quel maggior 
nunero di monumenti che potecano venir acconci al medesimo, mi lascia 
qualche speranza possa codesto mio libro farsi non inutile compagno al 
lettore quand' egli si reca ad osservare le più rimarchevoli opere della 
1 Sarebbe a vero dire da farsi un’ eccezione per Caorle che ancora conserva il suo S. Ste¬ 
fano costrutto nel 1033; ma quella chiesa fu tanto ristorata posteriormente che forse recherebbe 
poca luce all’ arte veneta il venirla disaminando.
	        
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