Full text: François, Giuseppe: Nuova guida della città di Firenze ossia Descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d'osservazione con piante e vedute

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prirli per conoscerne l'interna struttora. Questo corpo in¬ 
tero e le altre preparazioni parziali rendono visibili tutti 
gli organi che servono alla riproduzione, allo sviluppo suc¬ 
cessivo del feto, la di cui comunicazione con la madre per 
mezzo della placenta, la sua interna organizzagione, l'u¬ 
tero negli ultimi periodi della gravidanza e dopo di essa, 
tanto internamente che esternamente, quanto iniettato 
nei vasi sanguigni; i vari casi di gravidanza sia doppia, sia 
estrauterina, o nelle tube o nelle ovaje, e nel basso ven¬ 
tre; il parto naturale e preternaturale, e le vie orinarie 
maschili e femminili. 
Il gabinetto che trovasi in seguito contiene due statue, 
e alcuni pezzi di anatomia decompanibile, che il Cav. Fe¬ 
lice Fontana tentò e fece con esito felicissimo eseguire per 
la prima volta in legno verso la fine del passato secolo 
XVIII. Possiamo ancora esaminare la stanza indicata col 
nome, di stanza delle cere antiche; essa contiene der 
bellissimi lavori di Michele Zummo Siciliano. 
Ritornando adesso al primo piano esamineremo la 
Collezione dei Mammiferi, la quale trovasi racchiusa in 
due stanze e un corridore. La prima di esse contiene l'o¬ 
steologia umana, i quadrumani, e le prime famiglie dei 
carnivori. Questa serie continua in un lungo corridore, ed 
essa si estende fino alla linea ove incomincia la serie dei 
pachidermi e degli animali che ruminano. Retrocedendo 
trovasi unaltra stanza, la quale contiene tutti i rettili e i 
pesci che la loro grande dimensione non ha potuto far col¬ 
locare nelle stanze delle loro respettive classi. — Tanto » 
questa che alle altre classi d'animali vanno un iti per cor¬ 
redo gli scheletri e le ossa fossili per quello che spetta ai 
vertebrati, e per gl'invertebrati vi sono quei fossili che loro 
appartengono. Merita particolarmente di esser notato tra 
gli scheletri un elefante preparato dal professore d'anato¬ 
mia Bellini.
	        
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