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mosa vittoria sopra gli Aretini, e per conser¬
vare la memoria di ciò, fece costruire questa
chiesa, nel 1700 la medesima fu abbellita e ri¬
dotta nello stato attuale. Annesso alla medesima
esisteva un convento di canonici Agostiniani, che
fu poi ceduto alle monache dell’ Osservanza, le
quali vi rimasero fino alla soppressione dei Mona¬
steri seguita nel 1808. La forma della chiesa è
rettangolare, con coro per le monache sostenu¬
to da colonne di pietra , e cinque cappelle. La
soffitta è di legno intagliato, ed è opera di G.
Veracini. Al 2°. altare a destra vedesi un qua¬
dro che rappresenta la Vergine, nell’ atto di es¬
ser annunziata dall’Angiolo, d’ Ignoto pittore.
All’altar maggiore un quadro ove vedesi l’As¬
sunzione di Maria con vari Santi, d’Ignoto. Die¬
tro all’ altare un tabernacolo antico di marmo
con delle figure scolpite a basso rilievo. Di fianco
al 1°. altare a sinistra si sono scoperti alcuni
antichi affreschi, che erano stati al solito co¬
perti come tanti altri d’intonaco. Nell’interno
della chiesa null’ altro vi è che meriti di es¬
sere osservato; all’esterno però sopra la porta
esiste una piccola Madonna col bambino, di terra
invetriata della Robbia. Da poco tempo a que¬
sta parte in uno dei quartieri che confinano con
questa chiesa, espressamente preso a pigione dal
R. Governo, sono stati trasportati i Catecumeni,
che esistevano in S. Giovannino dei Cavalieri
in via San Gallo.