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Filippo o almeno alla sua scuola. Al 3°. un af¬
fresco che rappresenta la Vergine in trono in
mezzo a S. Giovan Battista e San Bartolommeo,
d’Agnolo Gaddi. Al 4°. La deposizione di croce
del Redentore, affresco di Giotto, o forse con
piů probabilità di Giottino. Al 5°. La Madonna
che tiene il Bambino che pone un anello in dito
a S. Caterina; opera di poco valore e di sco¬
nosciuto pittore. — Si sale quindi al presbiterio,
il prospetto del quale consiste in due cappel¬
le con organo e coro sopra, l’arco della tri¬
buna fu architettato da Giovan Batista Foggi¬
ni nell’anno 1716. Nella prima cappella è un
piccolo tabernacolo di marmo, ed una tela al¬
l'altare rappresentante la Natività di Cristo, o¬
pera di Ademollo. La tribuna contiene un altare
alla romana, la cupola fu dipinta nell’ anno 1719
da Ranieri del Pace. L’altra cappella è detta
del miracolo, questa ha un tabernacolo scolpito
da Mino da Fiesole, nel quale conservasi quel
Sangue vivo rappreso e incarnato che un prete
che chiamavasi Uguccione, trovò dentro il ca¬
lice (da esso non bene asciugato) col quale a¬
veva il giorno avanti celebrato la messa. Questa
cappella fu dipinta a fresco da Cosimo Rosselli,
e vi è rappresentata la processione del miracolo,
in essa vedonsi dipinti un gran numero di cit¬
tadini vestiti secondo quei tempi. Fra questi è
il ritratto di Pico della Mirandola, questa pit¬
tura è assai encomiata dal Vasari. Proseguendo