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per l’Egitto, e seguitò l’esercito che quel vi¬
scere spediva alla conquista del Sennaar. Andò
in seguito alla seconda cateratta del Nilo, e nel
gran deserto affricano studiò la natura e il pro¬
cedere del celebre fenomeno detto la tromba
terrestre, cioè quel turbine che solleva in alto
la sabbia scavandola a buona profondità dal ter¬
reno. Segato scese nel cavo aperto da quella
meteora, e vi rinvenne qualche frammento di
sostanza carbonizzata, e quindi intere mummie
d’uomini e di animali entro sommersi, e tutte
pietrificate dalla natura. Fin d’allora pensò ad
eseguire coll’ arte quelle pietrificazioni, il che a
forza di studio gli řiusci. Il metodo da esso in¬
ventato opera sopra gl’interi corpi, ed ancora
sulle parti di essi, divenendo quasi una sostanza
lapidea.
Ritornato in seguito in Firenze, si diede a di¬
segnare ed incidere carte geografiche e a Lui
dobbiamo una sua carta della Toscana. Le fatiche
durate non prolungarono una vita cosi preziosa
e appena entrato nei 44 anni mori in Firenze
la sera del 3 Febbrajo 1836. Quello che gran¬
demente deve spiacere si è che il famoso se¬
greto della pietrificazione rimase con esso chiuso
nel sepolcro.
Sono aggregati a questo spedale, e dipendono
dalla stessa direzione il Manicomio di Firenze,
e gli altri stabilimenti di Bonifazio e S. Lucia
ove esistono gli spedali degl’ invalidi, incurabili,
cutanei e militari.