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preci a Cosimo III. perchè si degnasse di approvare
la riduzione in marmi della facciata cosi dipinta, ma
il Gran-Duca non aderi alle sue brame. Il Nelli po¬
tea con miglior consiglio progettare una facciata di
materiali, servendosi di uno dei molti disegni che
si conservavano nello Scrittojo dell’Opera del Duomo,
e segnatamente degli egregj Architetti Giambolo-
gna, Giovanni De’Medici, Silvani, Cigoli, Dosio.
Sarebbe poi a giudizio degli intendenti molto a pro¬
posito anche il disegno che nel 1822. un abilissimo
Soggetto espose nella Accademia Fiorentina di Belle
Arti.
Cupola.— Per servire alla brevità non mi ferme¬
rò sulle circostanze che precederono la edificazione
della volta della Cupola. Non dirò che a seconda del
disegno di Arnolfo, la Cupola dovea immediatamen¬
te riposare sui pilastroni formanti l’ottagono e poco
elevarsi, siccome la espresse Simone Memmi nel Ca¬
pitolo di S. Maria Novella : Non richiamerò l’atten¬
zione alle questioni che Filippo di Ser Brunellesco dovè
incontrare ond’ essere eletto in preferenza di cento e
1705. dette il disegno per rifondere la campana mag.
giore del Duomo di Firenze, che si era squarciata:
Essa è di peso libbre 20000,e si sostiene mercè i pre¬
cetti del Nelli e con lode universale, senza mani¬
glie , e con un semplice perno , onde non urti
nelle altre campane. Di più fu da lui disegnato il
restauro della nostra Cupola danneggiata da un ter¬
remoto, restauro che fu eseguito con assai minore
spesa di quella accennata da altri buoni Architelti.