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stra dell’ Altare si vede il déposito di Mon¬
sigaor Vescovo Niccolò Marcacci, e la
statua di marmo che lo rappresenta in atto
supplichevole , fu lavorata dal Sig. Stefa¬
no Ricci di Firenze. Il monumento di
marmo, che si presenta dall' altra parte,
contiene le Reliquie de’ due Santi Aretini
Lorentino , e Pergentino ; il Salvadore in
Croce circondato da Angioli, e i Santi
Donato e Bernardo, e la Vergine Santis¬
sima col suo Divin Figliuolo in collo, e
molti Santi all' intorno, sono lavori ec¬
cellenti del celebre Andrea della Robbia.
Merita singolar menzione un’altra Chie¬
sa, conosciuta sotto il nome di vecchia
Pieve d’ Arezzo. Essa fu inalzata, secon¬
do il Vasari da Marchionne Aretino nel
1216. Essa e di una capricciosissima ar¬
chitettura divisa in tre ordini di colonne,
c può dirsi una selva di colonne di strut¬
tura stravagante e bizzarra, alcune di esse
grosse, altre sottili, alcune avvolte in spi¬
rale, altre rappresentanti figure.
Ciocchè rende interessante questa pieve
è la nuova forma cui e stata ridotta da
Giorgio Vasari, il quale nel rendere conto
de’lavori fattivi, ci dà altresi notizia delle
belle opere di Giotto, di Pietro Láurati,
di Gio. dal Ponte , di Jacopo da Casen¬
tino, di Bartolommeo della Gatta, del
Berna, e dello Spinello ; opere tutte per¬
dutesi, che per testimonianza del Vasari
medesimo avevano de' meriti singolari, e