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che vien lodato dal Vasari , nel quale si
vede il Salvatore Divino in mezzo a due
Evaugelisti S. Matteo e S. Giovanni, e dalla
sinistra di S. Matteo l'immagine di S.
Miniato con corona reale, secondo quello
dicono gli atti apocrifi, che lo hanno fatto
figliuolo d’ un Re d’Armenia. Tra la porta
che introduce alla Sagrestia , e l'altra che
conduce nel Convento prima dei Monaci,
ora casa degli Esercizi, vi era una Im¬
magine di S Miniato, opera di artefice
Greco, che fu barbaramente imbiancata,
ma è stata poi , come si poteva, scoperta.
Le pitture che adornano la Sagrestia , la
quale secondo la notizia che si legge in
un Codice della Strozjana fu fatta a spese
di Messer Benedetto di Nerozzo degli Al¬
berti, meritano anch’esse la considerazione
degli intendenti. Queste rappresentano di¬
verse istorie che appartengono alla vita
di S. Benedetto, e sono opera di Spinello
d' Arezzo, molto lodate dal Vasari, le
quali fece fare Don Jacopo Abate di que¬
sto Monastero, poco dopo la fabbrica della
medesima. Nella navata sinistra della Chie¬
sa si presenta la magnifica Cappella ornata
tutta di finissimi marmi, e piena d’insigni
monumenti delle belle arti. La Tavola
dell’ Altare fu già dipinta da Antonio del
Pollajolo, ed in essa effigiò i Santi Jacopo,
Vincenzio, e Anastasio, ma oggi più non
esiste, essendo passata alla Galleria. Luca
della «Robbia insieme con Ottaviano, e