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per l’assedio il loro Monastero di S. Do
nato a Scopeto, situato poco distante da
S. Francesco di Paola, nel poggio che si
vede tra la porta a S. Frediano, e la
porta Romana. Erano stati ricevuti questi
Monaci presso S. Lucia sul Prato ed
avevano cominciato a edificare un magni¬
fico Convento che non avendolo potuto
terminare, nel detto anno 1575. ebbero
la Chiesa, e appartenenze della Parrocchia
di S. lacopo. Avuto questo luogo comin¬
ciarono quella fabbrica che si vede dalla
parte del ponte a S. Trinita, architettata
dal Cavalier Radi di Cortona , che tra le
altre cose vi fece un chiostro, ornato di
pilastri dorici di pietra serena, e la fac¬
ciata che è lungo l'Arno, arricchita di
finestre con cornicioni dipietra bigia, come
pure la facciata sulla/coscia del Ponte,
architettata secondo il gusto del tempo in
cui fu fatta ornatadi quattro busti di marmo
di quattro Gran-Duchi, tre de’ quali fu¬
rono fatti da Antonio Novelli, e sono
quello di Francesco primo di Cosimo se¬
condo, e di Ferdinando secondo; quello
poi di Cosimo terzo fu aggiunto dai Mis¬
sionari, che lo fecero fare al Marcellini.
L’ ultima vicenda degli Scopetini accadde
nel 1703. avendo Cosimo III. fatti venire
da Roma i Missionari, e licenziati i Mo¬
naci, che furon costretti a partiv di Fi¬
renze. Questa casa dopo la venuta dei
Missionari ha sofferto delle variazioni, per