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PALAZZO
Cosimo, che al primo annunzio del tristo
caso erasi recato a Livorno, inconsolabile
per la perdita del figlio, e pieno di mal ta¬
lento contro il suo uccisore se ne ritornò a
Pisa, ove sembra che D. Garzia lo avesse
preceduto. Si tenne questi per alcuni giorni
nascosto alla collera del padre, la quale mo¬
strandosi in seguito alquanto calmata, inco¬
raggiato, ed accompagnato dalla madre, che
tenerissimamente lo amava, andò a gettarsi
inginocchioni al Genitore dimandandoli a
calde lagrime perdono della morte del fra¬
tello.. Ma Cosimo, inflessibile alle umiliazio¬
ni del figlio, non che alle voci supplichevo¬
li della Sposa, sentendosi viemaggiormente
accender di sdegno alla presenza dell'ucci¬
sore, cavato un pugnale che solea tener sem¬
pre al fianco, barbaramente lo immerse a
quello nel petto, onde l’infelice Giovinetto
poco tempo dopo tra le braccia della madre
spirò (3): La morte di D. Garzia avvenuta il
6 dicembre dell’ anno medesimo 2562, fu
seguitata dodici giorni dopo da quella di D.
Eleonora di Toledo sua madre, la quale ri¬
masta priva in si breve spazio di tempo ed
in una maniera si tragica dei due più cari suoi
figli, dovè miseramente soccombere al dolo¬
re di tanta sventura.
Dopo aver riferito la diverse cagioni che
si assegnanó all' avvenimento summento¬
(3) Settim. Cron. MS. all' an. 1562.