PREFAZIONE.
LXIII
nel luogo citato scrive, che al num 8. della medesima Sacchet-
ta B. si legge quella bella e sontuosa donazione, che fa al
suddetto Monastero Gerardo, figliuolo del sopraddetto Benno,
della Corte e Castello di Galiga con la Chiesa del mede-
simo Castello, la Corte e Castello di Montalto con la sua
Chiesa, ed il Castello di Monte di Croce con la Chiesa edi¬
ficata in onore di S. Miniato e di S. Romolo, e la Corte di
S. Maria d' Acone con l' istessa Chiesa; e tutto quello, che se
gli appartiene infra Plebem Sancti Ierusalem sitam Acone in loco
qui vocatur Petroio, cum Ecclesia Sancti Martini sita in praedicto
Petroio. Da questa Scrittura si vede, che fosse questa tenuta uno
Stato, ed una Contea, descrivendosi i confini nella seguente ma-
niera: Ideo predicte terre decernuntur in primis a Civituncula usque
a La Pila de Monte Iovi , & venit per illam Collinam usque ad
Crucem, que est super Plebem de AAcone; & ab illa Cruce usque
Lori, & a Lori usque in Argumina, & ab AArgumine usque ad
Bascianum, & a Basciano usque ad Ecclesiam Sancti Stephani de
Pinitula, a La Fossa usque in Follonem, & a Folloni in fluvio Se¬
vi, & venit ad Riosarum, & sicut a Riosairo in Amonte usque
ad Collem Santuli, a Poio de Riosario ad Fossam Lupariam, &
al Poio a Cafaio; e altre terre poste infra Plebem Sancti Andree
sita Duccio, & Sancti Gervasii sita in Rio Cortisano. Fatta nel
Castello di Montalto nel MCXIII. rogata da Giovanni : e que¬
sti luoghi sono tutti in Val di Sieve, li quali dipoi pigliaro¬
no a livello gl'-istessi donatori dal medesimo Monasterio; e
ciò facevano acciò non andassero al Fisco. Questo Strumento
di donazione, secondo gli Spogli del Borgbini, comincia cosi:
Manifestus sum ego Gerardus f. b. m. Benni, quia pro timore Dei,
& animae meae vel parentum meorum remedio &c. Reginolfo del
qu. Bennone l’ anno MCXVIII. fece fine all' Abbate del detto
luogo dell’ intera terza porzione delle terre, e vigne, che Benno
figliuolo di Teuzo, e Berta sua moglie, ebbero e tennero nel
Castello e Corte di Galiga, nel Castello“e Corte di Montal-
to, e di Monte di Croce; cioè, di quello, che Gberardo fi¬
gliuolo di detto Benno donò al detto Monastero; e promesse
e giurò, che non avrebbe tolto, nè molestato, il detto Ca-
stello di Galiga al detto Abate nè a’ suoi successori. Nell' anno
MCXXI. Florenzio del qu. Andrea, Chiscione, e Martino Bastacaro ,
Pietro q. Guidolo di Roncoli, Guidolo q. Stefano, Pietro del Rio,
Giovanni di Colle, Pietro e Florenzio qu. Rustico, Guglielmo qu.
Guinizo, Guiduccio Iteuze di Gerardo, AAzzolino q. Pietro Giovan¬
ni , Giovanni q. Pietro Fuscole e Giovanni di Brittolo, investono
Giovanni Bono Proposto Arciprete della Canonica di S. Reparata,
e Benedetto Abate di S. Miniato, degli stessi beni, 1 quali eglino
tenevano dalle loro Chiese; e convengono tra loro de’ mede-
simi, perchè non siano alienati: in presenza di Beniamino Giu-
dice,