SETTIMA.
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no 366. sotto il Consolato di Graziano Nobilissimo Cesa¬
re, e Dagaeleifio ; e in conseguenza non solamente è an-
teriore al Codice Giustinianeo, ma ancora alla Legge VI.
De Officio Rectoris Provinciae data dopo l' anno 379.
E in verità questa Legge VI. è data da Graziano già Im-
peratore ; e quella Legge VIII. del Teodosiano è data quan-
do Graziano non era ancora Imperatore, ma solamente
Nobilissimo Cesare, o, come si ha nella Legge seguente,
Nobilissimo Puero; e cominciò ad imperare l’ anno 367.
Adunque se innanzi la Legge VI. De Officio Rectoris Pro-
vinciae i Presidi facevano la lor residenza in una sola
Città primaria della provincia; e la Legge VIII. del Codice
Teodosiano tante volte citata, anteriore alla detta Legge VI.
fu di verno ricevuta in Firenze da Massimino Correttore
della Toscana; bisogna in tutte le maniere dire, che
Firenze era la Città primaria, in cui risedeva Massimino;
ciò che a me pare esser lo stesso, che dire, la Metropoli.
Nè mi si dica col Sirmondo, non sapersi il tempo, in cui
Massimino ricevè in Firenze la detta Legge; impercioc-
chè, essendo data la Legge nel mese di Novembre, va-
le a dire, quindici giorni avanti le calende di Dicembre;
e essendo solito trasmettersi subito le Leggi promulgate
in tutte le provincie dell' Impero; si vede molto bene,
che il Tabellario, o Cursore, il quale la dovè portare
in Toscana, venisse agiatamente quanto si vuole, non po-
teva mettere più di un mese o due da Rems a Fi-
renze; sicchè sempre Massimino Correttore l' averà rice-
vuta di verno, cioè , o verso la fine di Dicembre,
verso la fine di Gennaio. Circa poi lo sfatarsi dal P.
Sirmondo la congettura del Gottofredo tirata dal dirsi nel¬
l' Itinerario Peutingeriano, Florentia Tuscorum; (e il Got¬
tofredo poteva aggiungere, che più ancora di cento anni
innanzi a quell' Itinerario era stata cosi chiamata Firenze
dal