QVARTA.
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ne ENT, che vale AAuriga c Cocchiero. Siccome ne
secoli quinto e sesto, gli Spettacoli più frequenti erano i
Circensi, cioè, le corse de' cavalli, le velocità de
cocchi, lo certami degli Aurighi; e questi erano tutti
Elasiae: e faccendosi questi andando, e girando, e rivol-
gendosi sempre, e i cavalli, e le quadrighe : per indizio
del rotondeggiare del corso, poterono esser chiamate Ile-
ped aciat Perielasiae, e quindi corrottamente Perilasie. Veden-
do poi quegli antichi de’ secoli mezzani que’ rotondi o
ellittici fondamenti degli Anfiteatri, poterono credere di
dar loro un conveniente nome, col dirgli Perilasia, quasi
che vi si potesse fare intorno i certami curuli ed eque
ſtri. Veduta cosi l’ etimologia di questo vocabolo, de-
verrò alla conclusione del mio assunto, che è di prova-
re, che l' essere in Firenze l'Anfiteatro e Teatro, non è
prova e argomento, che Firenze fosse fondata da’ Ro-
mani a similitudine della loro Città Eterna. E primiera-
mente osserveremo essersi bastevolmente provato dal Sig.
Cavaliere Lorenzo Guazzesi nella citata Dissertazione, che
gli Aufiteatri furono fabbriche inventate e proprie de
Toscani; onde da loro più tosto i Romani ne presero
l' idea e l' uso, come di tanti altri riti e costumi pre¬
sero le forme e i regolamenti : e che particolarmente
l’ uso de’ Gladiatori, combattenti ne’ Teatri, o Anfitea-
tri, e nelle Piazze, da i Toscani i Romani prendessero,
non ce ne lascia dubitare Niccolò Damasceno appresso AAte-
neo nel Lib. IV. e pertanto potè avere Firenze l’Anfitea-
tro, senza che da’ Romani edificata fosse, come l’avevano
Arezzo, e Luni, e Lucca, e Capua, che pure è cosa
certa, che da’ Romani l’origine loro non riconoscono, ma
bensi da' Toscani. Per quello poi, che riguarda il Teatro,
ho già accennato di sopra coll' autorità di Vitruvio, che
appena Roma avea i Teatri di legno e instabili, e senza
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