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PREFAZIONE.
Sig. Marchese Suddecano Gabbriello Riccardi, il quale comprô,
dopo la morte di quello un si prezioso tesoro: e in verità
il Salvini era nato in tempo che viveva ancora il Ricasoli, cioè,
nel MDCLIII. e nella sua gioventù era ancor fresca la memo¬
ria di quello: e poteva benissimo aver veduti i libri del me¬
desimo passati nel Monastero de’ PP. Carmelitani Scalzi di San
Paolo di Firenze, come si dirà nel progresso. Ma, ahime ! che
crescerà a tutti, e sarà molto più grande lo stupore nel con¬
siderare, che un Ecclesiastico si dotto, si esemplare, si ze-
lante, si applicato , come Pandolfo Ricasoli, potesse poi preci¬
pitare in un abisso di dissolutezze, di errori, e d’ empietà,
come fece : e sembra, che il cominciamento della sua caduta
fosse, nell' anno MDCXXXII. in età già matura di anni
cinquanta uno, quando appunto l' ardore della concupiscenza
doveva in lui cominciare a raffreddarsi e calmare. Ma più da
alto uopo è, che io ripigli il discorso. Era in Firenze una
certa donna vedova di casa Mainardi nominata Faustina, la
quale addatasi tutta alla pietà prese a fare una congregazio-
ne di fanciullette da condursi per la via delle virtù Cristiane
a gran perfezione di laudabili costumi. A questo effetto com¬
prò una casa in via Ghibellina , al canto alla Mela, dagli
Zati, alla quale fu dato il nome di Santa Dorotea; e in que-
sta ella si ritirò , accogliendovi le ragazze, che voleano es-
sere da lei instruite, e ammaestrate: casa, che poi divenne
Spedale de' Pazzi; ed in oggi è ridotta ad uso comune, co¬
me le altre abitazioni. Avea ella però bisogno di un Diret¬
tore spirituale, che assistesse colla,dottrina e co' consigli a lei,
ed alle sue fanciulle. Essendosi Pandolfo acquistata fama grande
di dotto Ecclesiastico, e di Padré spirituale, e di eccellente
Maestro di Mistica Teologia, fu questi eletto per dirigere la
buona vedova, e quelle semplici verginelle. L’ aspetto , la pra-
tica, la familiarità, assidua con questo drappello donnesco, risve¬
gliò appoco appoco in lui pensieri di piacere e di sollazzo:
non vi essendo più pericoloso trabocchetto per isprofondare nel
baratro de' mali, che l'occasione lusinghiera, prossima, e co¬
modissima. Dovea Pandolfo avere studiato una certa meno sana
Teologia , che insegna , non essere la concupiscenza cosa ma-
la, nè essere una conseguenza del peccato originale, ned incli-
nare violentemente al peccato: che è possibile uno stato di natura
pura da peccato, che abbia gli incitamenti lusinghieri del con¬
cupiscibiie, e le altre miserie della vita mortale, le quali dalla
buona Teologia sono considerate provenienze dal funesto pecca-
to originale : che si dia distinzione tra il peccato Teologico,
e il peccato Filosofico , sicchè astraendo dalla volontà espressa
di trasgredire i precetti di Dio, e di offendere Sua Divina
Maeſtà, il peccato sia meramente filosofico, e non offesa di-
Dio.