Firenze.
403
S. MICHELE Visdomini; alla
Cappella de' Rossi vi è una bella ta voia nel¬
la quale è efsigiata la Nativiri di Crito con
S. Carlo, e S. Andrea di mano dell'Enpoli:
poi alla
Cappella de Pucci è una tavola di mino di
Iacovo da Puntormo, sti nata molto rara, e bel¬
lissina; cieuna Midoanidi nobile colorito, ed
in sue fastezze par di verd viva, e che per lo
disegno, sia quasi di ritievo. Ella nel porgere le
mani per prendere il figtinolo, il quale e so tenu-
to da S. Giuseppo, pare chè muova la persona con
somma grazia. Il Cristo di maniera morbiàc
nella freschezza delle carni oltra ogni stima ?
mirabile. Grande è l'artisizio, con vui è fatto
il S. Giuscppo; ma un S: Franceseo ginocchione
è ammirato da gli uo mini, che intendono: ed an
S. Giovanni Vangelista, che siede sopra un sas-¬
so, e panneggiato mirabi mente, e tenuro, cone
è di vero, cosa rara, a canto l'Altar maggiore
dal corno del Vangelo è la
Cappella de Palagi, ov'e umaltra tavola di
mano dell'Empoli nella quale e un'Assunti,
molto bella: ci è alla
Cappe la de Buontalenti una tavola di ma-
no di Francesco Poppi; dove è dipinta la Concez¬
zione di doice colorito, e molto apprezzatas:
&aa
Cappella Pelli, che segue vi è un S. Gio: che
predica nel deserto di mano del Passignano;
beurime sono l'attitudini, ed il S. Gio: di
Cc 2
veri¬