Full text: Cinelli Calvoli, Giovanni: Le bellezze della città di Firenze

Firenze. 
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la tavola, è spezialmente il Cristo non è effi- 
giato con quella vivezza propria di suo pen- 
nello; è più oltre la 
Cappella Neroni, fondata dal Cavaliere 
Matteo di questa famiglia è quivi effigiato 
Cristo quando chiama S. Matteo dal nego¬ 
zio , e da’ traffichi , e gli dice sequere me : Si 
vede la prontezza del Santo, che lasciati1 
danari, e le faccende con movenza veloce si 
alza, e lo segue; E questa del Rosselli, ed 
ancorche sia dell'opere, che ei sece da Gio- 
vane è con tutto ciò di stima: segue la 
Cappella del Rosario, ov’è di mano dell'Em- 
poli effigiato S. Pier Martire , e S. Diacinto, 
ed è questa bellissima fra le belle opere di 
questo industrioso artefice: più presso l'Altar 
maggiore è la 
Cappella de Parigi: è quivi di mano di 
Gio: da S. Gio: una bellissima tavola nella 
quale è effigiato quando S. Felice Prete, do- 
po esser scappato per rottura delle catene 
di carcere per l'assistenza dell'Angelo, se ne 
va a trovar Massimo Vescovo di Nola nelle 
montagne coperte di neve, ch'ormai decre- 
pito fuggendo la persecuzione de’ Pagani af- 
flitto dalla fame non aveva con che ristorar- 
si, e sopragiunto da Massimo al quale dall'An 
gelo fu miracolosamente in quell'aspra mon- 
tagna fra le spine nella più rigorosa stagione 
mostrata l’uva, quale premuta in bocca al 
Santo ſe ſi ch'egli ripreſe vigore, e Massimo 
por-
	        
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