non à segno alcuno dov’ ei riposi; eppure
Stor.
Lib. VIII. scrisse di lui il Macchiavelli, che non mo-
ri mai alcuno non solamente, in Firenze
ma in Italia con tanta fama di prudenza,
ne che tanto alla suu Patria dolesse.
Ebbe da Clarice Orsini sua moglie nu¬
merosa prole; tre soli però dei suoi figli
maſchi gli sopravvissero, Piero che non¬
ostante il difetto dell'età successe nello sta-
to e nell' autorità del Padre, Giovanni
poi Pontefice Leon X, che fece rinascere in
Roma il secolo d'Augusto, e Giuliano Du-
ca di Nemours, che ebbe anch' esso per
le sue generose azioni il titolo di Ma-
gnisico.
Siccome Piero primogenito di Lorenzo
aveva trovata assicurata già la fortuna
della sua Casa, cosi abbandonatosi al favore
della medesima, di tutt' altro si occupò che
dei minuti interessi della Repubblica. E¬
ra di natura iracondo, impetuoso ed al-
tiero, Quindi pretendendo di governar
lo Stato indipendentemente dalla Signo-
ria, trascorse sino al segno di dar nelle ma-
ni di Carlo VIII. Pisa e Livorno contro la
volontà del Supremo Magistrato, che avea
risoluto di negargli il passo pel suo domi-
nio, ed aveva a questo fine eletto lui stes-
so Ambasciatore per iscusarsene. Questo
contegno arbitrario lo rese talmente odio¬
so a tutto il Popolo, che l' au. 1494. fu
condannato all'esilio con 1 suoi Fratelli, e