Full text: Volume (2,1)

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ressanti in proporzione della grandezza 
della medesima; mi farei però un torto 
a tralasciarne alcuna, nè v’à che il Va- 
sari che le abbia tutte diligentemente rac- 
colte. 
„Trovandosi Filippo Brunelleschi in 
Roma, e venuto in considerazione l'ope- 
ra e l'ingegno suo acutissimo, per aver 
mostro ne ragionamenti suoi quella sicur¬ 
tà e quell'animo, che non avevan trova- 
to negli altri Maestri, i quali stavano 
smarriti insieme coi Muratori perdute le 
forze, e non pensando poter mai trovar 
modo da voltarla, nè legni da fare una 
travata, che fusse si forte, che reggesse 
l'armadura ed il peso di si grand’edifi- 
zio; deliberati vederne il fine, scrissono 
a Filippo a Roma con pregarlo, che ve- 
nisse a Fiorenza. Ed egli che non aveva 
altra voglia, molto cortesemente tornò. 
E ragunatosi a sua venuta l’ufizio degli 
Operai di S. Maria del Fiore, e i Conso- 
li dell' Arte della Lana, dissono a Filippo 
tutte le difficoltà dalla maggiore alla mi- 
nore, che facevano i Maestri, i quali e- 
rano in sua preſenza nell' udienza insieme 
con loro: per il che Filippo disse queste 
parole: Signori Operai, e’ non è dubbio, 
che le cose grandi anno sempre nel con- 
dursi difficoltà, e se niuna n’ebbe mai 
questa vostra l’à maggiore, che voi per 
avventura non avvisate: perciocchè io 
non 
Vasari 
P. II. 
p. 307.
	        
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