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de, che al fine della sua vita fece Gio¬
vanni Valdes. Gli dispiaceva infinitamen¬
te, che gli Eretici fossero puniti; e icri¬
vendo loro, gli chiamava Nostri, Inno-
centi, Fratelli, Pii, Amici, ed Eletti di
Dio. Morto Papa Paolo IV. l’ anno 1559.
e succedutogli Pio IV. chiese da questo
Papa, esser di nuovo sentito, e l' otten-
ne . Appresso il medesimo seppe con tali
sinzioni, e false scuse, difendersi; che su
interamente assoluto, e ricevuto di nuo¬
vo nel grembo della Chiesa: lo che egli
raccontava ridendo, per aver saputo in-
gannare la clemenza di quel Pontefice,
per la quale non divenne niente miglio¬
re; nè si astenne dalla familiarità cogli
Eretici in Roma, in Napoli, in Firenze,
in Venezia, in Padova, e in altri luo-
ghi. E per vero dire, avea comodo di
trattar con simil sorta di gente anche de
suoi paesi, vivendo allora Pietro Marti-
re Vermigli, e Antonio Brucioli, e Frau-
cesco Pucci Fiorentini; Aonio Paleario di
Veroli, dimorante in Colle di Valdelsa;
Bernardino Ochino, e Fausto, e Lelio So-
cini, e Mino Celso, Senesi; ed altri; e
specialmente 1 Lucchesi, che in que' tem-
pi aveano in Toscana abbracciato, o in¬
clinavano, agli errori de’ nuovi Settarj.
Affezionato dunque agli Eretici il Carne-
secchi, rimetteva loro molte volte anche
danaro, come fece a Pietro Gelid Sacra-
men¬
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