22
di quest' insigne marmo; egli è però cer-
to che egli esisteva ai tempi di Giovanni
Villani, il quale ne parla in maniera da
farcelo credere antico di qualche secolo
Lib. I.
più di lui: E troviamo, egli dice, per
Cap. 9.
antiche ricordanze, che la figura del Sole
intagliata nello smalto, che dice: En giro
correggi torte Sol Coelos, * et rotor igne, fu fat-
Ciclos
ta per Astronomia; e quando il Sole entra
nel segno di Cancro in sul mezzogiorno,
in quello luce la spera di sopra, ove è il
capannuccio, e non per altro tempo dell
anno.
Ciò che è notabile in questo passo
del Villani si è, che egli ne parla come
se a suo tempo il centro di questo Gno¬
mone esistesse in grado di operare nel de¬
bito tempo del Solstizio; ma il fatto è
che non si trova al presente dov’ egli si
fosse, non rimanendone verun vestigio.
Aggiungasi che non poteva esser nella lanter-
na, perche questa è, riguardo al marmo
situato verso Ponente. Non resta dunque
a congetturare, se non che, o il marmo
abbia cangiato di luogo, o sia seguito l'
accecamento del foro solstiziale nell'octa-
sione de risarcimenti e degli ornati che
si son fatti posteriormente a questa Chiesa.
Se questo Gnomone però non opera
presentemente, ne abbiamo un altro nella
Metropolitana, su cui il già nominato Sig.
Ab. Ximenes à potuto far dellle diligenti
osser¬