chiamata Milla Capraiæ, bellissima e gen¬
tilissima a maraviglia, di non accarezzare
quei Cavalieri, ma le interruppero novella
musica e concerto di altri soavissimi instru¬
menti, cantando questi versi:
Partiti, o grand’Eroe, che più concesso
Non t'è lo star con noi: Vanne felice,
Ove ti scorgon queste nostre ancelle.
Udito ciò dalle affabili, e cortesi fantiulle
condussero il Granduca e i compagni con dul¬
cissime maniere nell' antro, e fattole ogni
debita riverenza, si licenziarono. Alle qua¬
li dopoche ebbero reso le dovute grazie, udi-
rono un grandissimo strepito e rimbombo,
e con grandissimo impetu suron spinti da
diavoli nel giardino.
4*
Pervenne poi questo luogo nelle ma-
ni del Cardinal Giancarlo de' Medici, dop¬
po del quale passò per vendita nel March.
Ferdinando de' Ridolfi, i quali ne’ tempi a
noi più vicini raddoppiaron quasi la fabbrica,
e doppo di essi nei loro eredi, cioè nella
Famiglia Canonici nobili Ferraresi, e po¬
scia negli Stiozzi possessori attuali. Ma
quell'eleganza e quegli ornati che si ve-
dono nel giardino presentemente, presi dall'
arte, furon ordinati dallo stesso Cardinale,
che l’abbelli di una Grotta, d’ un Gigan-
te, e d’altre gentilezze, che ancor si ve-
dono, e furon opera di Antonio Novelli,
come