Full text: Volume (1,3)

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gran ferita, che avea tocco nel capo, Lu- 
ca Pitti percuotendo con la sua mano la 
tenta, gliela ficcò nel cervello, e subito 
si mori. „ 
Del medesimo calibro, quantunque 
con meriti maggiori nel governo della sua 
Chiesa, successe al già detto il Vescovo 
Lodovico Scarampi, niente meno armige¬ 
ro, egualmente accetto a Papa. Eugenio 
IV, e ancor esso Cardinale. Egli fu che 
liberò la Sede Apostolica dal suo più ter¬ 
ribil, nemico, qual'era Niccolò Piccinino, 
il Generale di Francesco Sforza Duca di 
Milano. 
Questi furono i due fulmini di guer- 
ra per la S. Sede; vene furon altri innan- 
zi a loro, che difesero valorosamente, chi i 
diritti del Vescovado, e chi la Patria. 
Tra’ primi fu il Vescovo Gottifredo nel- 
l'anno 1118; poi nel 1306, o in quel 
torno, il Vescovo Lottieri della Tosa con 
assai minor titolo fattosi capo della fa¬ 
zione de’Bianchi contro quella de' Neri, 
ridusse il Palazzo Vescovile ad una For- 
tezza, come Gio. Villani la descrive. E 
fecero capo [de' Bianchi ) Messer Lottieri 
Vescovo di Firenze, che era de sigliuoli 
della Tosa dal lato Bianco, con certi Bian- 
chi e Grandi, contro a Priori e Popolo, e 
combattessi la Città in più parti e più di 
et armarsi più torri e fortezze della Città 
al modo antico, per gittarsi, e saettarsi 
insie¬ 
Lib. VIII. 
Cap. 68.
	        
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