Full text: Volume (1,2)

corrottamente Nardo de' Rucellai, che 
fece il viaggio di Levante, donde ripor- 
tò grandi ricchezze, si vuole ancora che 
v'imparasse il segreto di questa tinta, e 
lo recasse in Firenze, con gran vantag- 
gio delle nostre manifatture in Lana ed 
in Seta. Gli stessi Franzesi allorchè anno 
parlato di questa maniera di tingere, si 
son degnati di citar gl'Italiani ed i Fio- 
rentini singolarmente; contrassegno che 
siamo anteriori almeno nel conoscerla e 
nel praticarla. Presentemente però si tin- 
ge a Firenze in Oricello, ma vien la tin- 
ta bell’e preparata da Bergamo e da Ve- 
rona, le quali Città ricevono per lo più 
dalle Canarie l'erba Orciglia, che è il 
principale ingrediente della medesima. Al- 
cuni dicono che il detto Bernardo sco¬ 
prisse casualmente la proprietà di quest 
erba, di cangiare il suo verde in violet- 
to, aspersa che sia con l'orina; ma può 
anch’ essere che egli imparasse nel Levan- 
te la ricetta per prepararla, e ridurla in 
quello stato in cui si commercia e si a- 
dopra. 
Il nostro celebre Bottanico Pier An- 
tonio Micheli pone la detta pianta tra 
i Licheni, e la descrive cosi, Lichen Grae- 
cus, Polypoides, tinctorius, saxatilis; av- 
visandoci dipiù, che se ne trova pure 
nelle nostre Isole dell'Elba e della Gor¬ 
gona. Quanto all' uso poi della medesi- 
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ma, 
M. Hellos 
Traité do 
la Taint. 
des lain.
	        
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