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dei regolamenti, secondo che le difficol-
tà nacquero tra le parti. Non si può a-
ver idea d’un atto tanto lontano dalle
nostre presenti maniere, se non ci tra-
sportiamo negli andati secoli coll'appara¬
to di tutte le circostanze. Fortunatamen-
te esiste una Relazione che ce ne mette
al fatto. Bisogna leggerla, e prima avver¬
tire, che questa fu delle più solenni di
tali funzioni, e forse l'ultima; che sole-
va in antico dimorare il Vescovo in un
quartier del Monastero sino al giorno se-
guente doppo la dazion dell' anello; e
che portandosi egli di li alla Chiesa di
S. Reparata andava scalzo, e poi calzato
a quella di S. Giovanni.
Relazione dell' entrata di Monsig. Antonio
Altoviti Arcivescovo Fiorentino nella Cit-
tà di Firenze fatta il di 15. di Maggio
1567.
A sera de' 14. di Maggio Monsig. MS. in Casa
Tolomei
Reverendiss. Arcivescovo si parti
dalla Villa di Scandicci, e venne a Mon-
te Oliveto, dove fu da que Monaci con
molta cortesia ricevuto e. trattato; per
ordine del Capitolo Fiorentino, gli fu pre-
sentato da 4. Canonici, una Croce d’Ar-
gento di valuta di scudi 150. in circa.
La mattina dei 15. vestito con sottana
rossa, roccetto, e mozzetta, udita la Mes-
sa,