Full text: Volume (1,2)

quando per conseguente l'equitazione era 
più in uso, avevano i Cittadini più fre¬ 
quenti occasioni di familiarizzarsi con il 
Cavallo, e di esperimentar la sua docili- 
tà e la prontezza a qualunque cenno. 
Una delle circostanze in cui più com- 
parisse l’abilità, la destrezza ed il corag- 
gio, si del Cavaliere che del Cavallo, e- 
rano le Giostre o Tornei. Il trasporto per 
questi tali esercizi divenne grandissimo 
doppo il mille. Si vuole che la prima 
origine fosse in Francia, quindi in Italia 
in più e diverse maniere, e però sotto 
varj nomi. Ma questi tornei diventavan 
facilmente dannosi, e non dirado funesti. 
Bisognò moderargli; le Costituzioni Pon- 
tificie lo vollero; ed ecco insensibilmen- 
te le corse de' Cavalli in spettacolo, pri- 
ma col Cavaliere e poi senza. Questi 
passaggi si possono esser fatti uniforme¬ 
mente in più luoghi nell' istesso tempo; 
onde può essere stata in Firenze origina- 
ria la moda della corsa dei Barberi, co¬ 
me in altre Città. Le Giostre furon già 
uno de’ divertimenti favoriti de’ Fiorenti- 
ni, i quali lo seguitarono sin più oltre 
al Secolo XIV. (2). 
Ma, o l'avesse d’altronde imparato, 
A 3 
o ne 
(2) Franco Sacchetti nella Novella 64. dice de suci 
tempi, che era in Firenze ANDAZZO DI GIOSTRE. 
mostra che il piano di Peretola foste il luogo ordinario 
tal ginnastica.
	        
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