Full text: Volume (1,2)

Targioni 
Prodromo 
p. 83. e 
segg. 
104 
Omitto dolores ex contractione nervorum, 
ut non majores inferni esse crediderim. 
Plura scriberem, sed haec nimia tibi & mo¬ 
lesta sunt; curatur valetudo, & quod ar¬ 
ti desit, votis adeo expetitur. Si quid si¬ 
nistri acciderit, vtinam invicto animo, 
qualiter Christianum decet nos perfera¬ 
mus. Vale. 
Ma l’occasione domanda ch' io qui 
ragioni della Farmacia, Io per me credo 
che la Medicina erbaria fosse anticamen¬ 
te la più comune; la gente di Campagna 
che conserva ordinariamente la primordiale 
semplicità, non conosce per l’uso proprio 
che questa; si trovano nei tempi di mez¬ 
zo gli Erbolari ed i Rizzotomi in mag 
gior credito che gli Speziali, cioè i com- 
positori di medicamenti e i distillatori. 
Quest' arte cominciò a prender la sua 
forma e salire in grido a’ tempi del Gran- 
duca Cosimo. Egli fu che ordinò il pri- 
mo Ricettario Fiorentino, secondo il qua¬ 
le, e secondo la sua riforma del 1597 
sotto Ferdinando I, si compongono in 
questo Stato i medicamenti. Egli fu che 
incoraggi all'intrapresa di lunghi viaggi 
vomini peritissimi, affin d’ investigare e 
raccorre ciò che di più singolare si tro- 
va nei Regni della Natura. Egli pure fon¬ 
dò per la propagazione dello studio del¬ 
la Bottanica il Giardino Reale de’ Sem- 
plici, detto delle Stalle, da S. Marco. 
Final-
	        
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