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zioni al progetto stesso che ne completereb¬
bero il concetto senza alterarlo. Le dimen¬
sioni della piazza progettata, si osservava,
sembrano eccessive perchè verrebbe ad ave-
re una lunghezza doppia della sua larghezza
o come dicesi comunemente, sarebbe una
piazza sui due quadrati. Il Palazzo Strozzi
verrebbe in conseguenza a perdere assai
della sua imponenza, osservato da un punto
di vista troppo lontano, cioè dall’ estremità
opposta del rettangolo. A tale obiezione ri-
spondeva il proponente, che quanto alle di¬
mensioni, la piazza ha la forma identica di
quella dell’ Indipendenza che è pure sui due
quadrati e quanto all’ effetto che il monu¬
mento principale vi farebbe è da conside
rare che la Piazza di S. Spirito è poco più
piccola, la Piazza di S. Croce è eguale,
astrazion fatta della sua irregolarità, e la
Piazza di S. Maria Novella è più grande
di quella proposta, eppure, nelle due ultime
specialmente, le chiese omonime, vi pri¬
meggiano con bellissimo effetto. Tuttavia
io sono d’opinione, ed il Bennert sembra
ora disposto a riconoscerlo, che se la piazza
fosse diminuita di un terzo nel senso della
lunghezza od anche della metà, si otter-
rebbe una forma più adatta e proporzio¬