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artistico al quale le parti devono riferirsi,
ed il miglior progetto, anzi il solo attuabile
sarà quello che, senza spostare le linee ed
i punti obbligati, rispettando le norme della
viabilità e le esigenze della economia, ri¬
sponde ad un concetto veramente artisti¬
co, sodisfacendo anche a tutte le condizioni
speciali dell’ambiente.
Questo argomento che vale per qualun
que progetto, a qualunque città si riferisca,
è tanto più da invocarsi nel caso attuale,
singolare e nuovissimo, unico forse negli
annali dell’ arte, e per le ragioni dell’ arte
stessa e per quelle non meno apprezzabili
di opportunità e di convenienza.
Si è detto e ripetuto in questi ultimi tem¬
pi che Firenze non sarà mai una città ma¬
nifatturiera, una città industriale. — Pur
troppo ciò è vero fino ad un certo punto,
ed è una verità ben dolorosa, imperocchè
quando si ha l’onore di alzare lo stemma
più glorioso dei comuni italiani, quando
nelle vene dell’aristocrazia scorre il sangue
degli artigiani e dei mercanti del medio
evo, ed ogni casa, ogni strada ricorda che
le ricchezze, i tesori accumulati sono il frutto
del lavoro perseverante, del commercio più
ardito, delle arti meglio esercitate; quan¬