Full text: Papini, Carlo: Sul riordinamento del centro di Firenze

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assai deficiente nelle creazioni, ma abilis¬ 
sima nei restauri architettonici, a riparare 
per quanto è possible alle alterazioni ed 
alle manomissioni, onde la città non avesse 
a perdere il suo bel carattere che è unico 
nel mondo, che non ha riscontro in nessun 
altra delle grandi città storiche d’Europa. 
Questo concetto rispondeva anche ad un 
sentimento di legittimo orgoglio nazionale 
per le glorie artistiche di un epoca sotto 
ogni aspetto memoranda, le quali stanno a 
rappresentare in Firenze i frammenti riuniti 
di un codice della pura arte italiana, ed era 
ispirata altresi dall’opportunità di protestare 
col fatto, contro le offese recate a tanti 
miracoli dell’arte stessa, dai secoli XVII 
e XVIII guasti, corrotti e servili quando 
la decadenza generò quel goffo stile tutto 
boria, prosopopea e prepotenza, che nelle 
creazioni proprie insultava alla miseria, 
colle spacconate dei festoni, dei mensoloni, 
degli stemmi pesanti, delle spropositate ca- 
riatidi; mentre colle svenevolezze dei con¬ 
torcimenti, dei ciuffi, delle mensole rove- 
sciate, degli zoccoli, dei basamenti, dei pi¬ 
lastri sovrapposti, colle spaccature capric¬ 
ciose dei timpani, dei frontespizi, coll’imi¬ 
tazione delle curve le più strane e ridicole,
	        
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