LECCETANA Cap. II.
chi dipinse, ò fece dipingere detti Chiostri. Ese queste Pitture,
Dalie Pitture
de Chiostro si
di San Benedetto potessero indurre à questa credenza, maggior-
argometa l'in¬
mente far possono credere , e tenere l'introduttione della Re-
troduttione
gola in questo Eremo fatta dal Padre Sant' Agostino, e la conti-
della Regolaa.
nuatione di quella, mentre che nelli istessi Chiostri vi è dipinta
Agostiniana.
per extensum la vita del detto Santo Dottore, & in particolare,
l'Atione di dar la Regola à quei Romiti.
In somma la verità schietta è, che mai si troua memoria alcuna in
detto Eremo Leccetano, e liberalissimamente si mostrarebbero tut¬
te le ſcritture, e ciò che ciè, che iui sia stata mai altra Regola,
che l'Agoſtiniana, che ſe ciò fusse ſtato, se ne hauerebbe qualche
fumo, e li Scrittori ne hauerebbero parlato con qualche fonda-
Non si troua
mento, e non in aria, come molti hanno fatto: Lecceto è stato
cheiin Lecce¬
to, vi sia stata
sempre vn luogo cospicuo, e se si ha memoria viua, e si conseruano
mai altra Re
scritture, e Bolle, che il Conuento di Vall' Aspra a' Bagni di Pe-
gola,che l'Ago
triolo, sia stato de'Guiglielmiti, e quel di San Leonardo per qualche
ſtiniana.
tempo sia stato di San Benedetto, come si concede il tutto, cos
ci sarebbe qualche memoria ferma, se Lecceto fusse stato de Gui¬
glielmiti, o de Benedettini.
vero e ancho, che la continuatione della Regola Agostiniana par
che vacillasse all'hora, quando Gregorio Papa XII. con due
Breui del 1208. liberò il Conuento di Lecceto da qualsiuoglia
autorità del Padre Generale Agostiniano, instituendoui vnà nuoua
Congregatione, che fuquella de RR. PP. Canonici di San Salua- Nella mutatio
tore detti, ma però incompetentemente Scopetini; con tutto ciò ne dell' Habi¬
to in Lecceto
non si puol dire, che l'ofseruanza della Regola di Sant' Agostino
non si muto
per questo cessasse, perche mai da questa furono detti Canonic
Regola.
assoluti, anzi ritennero sempre, come ritengono di presente, e la
Regola, & il Titolo d'Agostiniani. E Pio Secondo del 1458. di-
chiarò per suo Breue, che per questa nouità, non si intendesse esser
mai cessato l'istituto di Sant'Agostino in Lecceto, detta Bolla stà
nell' Archiuio Leccetano, e registrata nel libro de' Priuilegij al
foglio 94.
La conclusione dunque nostra sia, che nel no stro sacro Eremo sempre
vi sia ſtata osseruata la Regola del Padre Sant Agostino anchora si conclude,
auanti all Vnione generale ; e perche ciò è stato efficacements che la Regola
di S. Agostino
nell'vniuersale prouato da molti nostri Scrittori, particolarmente
sempre fusse
da sette sopra citati pag. 21. S. 1. alli quali, &c. però non ci difon
in Lecceto.
deremo in altro, solo per questo nostro assuntò, si addurrà qualche
cosa non osseruata da altri.
Primieramente habbiamo appresso Giugurta Tommasi nelle sue Histo¬
rie Sanesi, che descriuendo lo stato, nel quale si trouaua la Città del-
la Gran Vergine Maria Madre di Dio, Siena, nel tempo di Carlo Ma-
Ci Aeoléinia-
gno, cioe doppo la Riforma, che il medesimo Imperatore fece dell
ni co PP. Be¬
Italia doppo il conquisto di Pauia contro à Defiderio dell' Anno
nedettini era
774. trattando de gli Ordini Ecclesiastici libro 4. foglio 110. lascid
no nello stato
scritio cosi puntualmente. Pra Regolari si ricordauano li Monaci Be¬
di Siena dell'
nedettini, e gli Agostiniani. Et in quei tempi gli Eremiti, non essen- Anno 774.
do stati per ancho introdotti nella Città: per questi Agostiniani non
si puole intendere, che fussero altri che i Leccetani, che poi furono
dal¬