Full text: Landucci, Ambrogio: Sacra Leccetana Selva, cioè origine e progressi dell'antico e venerabile eremo e congregatione di Lecceto in Toscana ...

SACRA SELVA 
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Beato Latino Saneſe. 
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AAmmir abile si rende nel mondo questo Seruo d'Iddio, per esser stato coetaneo den- 
tro à questi satri Chiostri del gran Campione di Christo Francesco San- 
to, dal quale tanto bene imparò la Regola d'amarel prossimo, che per 
salute di quello generosamente disprezzava la propia vita, & essendo di¬ 
venuto il suo petto un ardentissimu fornace d'amore verso le creature, 
& il Creatore, per lo quale punto havorebbe temuto di perder la vita, come 
ne anchora di prolongarla per la salute del prossimo, colmo d'opere Sante, rice- 
vè il douuto premio nell Eterna Patria del Paradiso, lAnvo redento col san- 
gue pretioso di Christo 1210. 
Appendice. 
On mancano li Scrittori, che celebrano questo Beato Latino tra quali l'E¬ 
minentissimo Cardinale Egidio nel Panegirico Ilicetano, l'altro Eminen¬ 
tissimo Girolamo Seripando Elencho de' Santi, e Beati dell' Ord. fol. 56. Gi¬ 
rolamo Bonsignori fol. 10. Athanasio, fo. 29. Beato Paraclito Bini da S. An¬ 
gelo nel Cathalogo de' Beati di Lecceto, Relatione de' medesimi Beati stam- 
pata del P. Talenti numero 6. Stefano Vgurgieri, nell' Oratione stampata co- 
me sopra. Il Marconi nell' Indice de' Beati, Simpliciano Bolognese fol. 39. Il 
Vescouo di Segni, Cronica dell' Ord. fol. 134. Lima Spirituale fol. 32. Sacri 
Horrori Leccetani. Pasino lib. 3. Iconum, sotto la figura del Beato pose. La¬ 
zinus Senensis, Religione perinsignis in cælestem patriam aduolauit: Hieronymus 
Romanus Centuria 11.fo.85. Alfonso Orozco nella Cronica Agostiniana, Errera 
2. p. fol. 4. Alfab. Agostiniano, Torelli Centuria seconda, doue se bene questo 
Autore dice esser falso, che questo Latino si possa annouerare trà li Beati del- 
la Congregatione di Lecceto, perche detta Congregatione nel tempo, che 
fiori questo seruo d'Iddio, no era ancho in piedi, cio è verissimo, ma sarebbe ben 
falsissimo il negare, che Latino, non fusse vero Religioso Leccetano, essendo 
iui vissuto , e morto; di presente il nostro intento è di discorrere sopra le prero- 
gatiue di questo celebre Monasterio, e d'vn soggetto Glorioso, che iui sia fio- 
rito, e non di trattare della Congregatione, che da quello ha origine. 
Il Cardinal Egidio da Viterbò, nel suo Panegirico per il Conuento di Lecceto 
altre volte citato, l'originale del quale, si conserua nell'Archiuio Leccetano, 
e nella Biblioteca Angelica in Roma, & anchora tra le lettere elegantissime» 
del medesimo Egidio, raccolte diligentemente dall' integerrimo , e sapientissi- 
mo huomo Serafino Ferri, pure esistenti in detta Biblioteca , e riportato dalli 
sopra nominati Bonsignori, e Marchucci, di questo nostro Beato cosi fauel¬ 
la. Quid Fratrem Antonium? quid Fratrem Latinum Senensem vtrumque , & 
vtrinque dispari aetate sanctimonia pari, alterum perpetuis precibus, alterum 
Fratrum charitati usque ad vitae discrimen sernientem, &c. Le Parole, Quid 
Fratrem Antonium? si intendeno dal Precedente Beato, del quale si è fauellato. 
Il sopra detto Alfonso Orosco preconizza Latino, per vn Religioso singolar¬ 
mente dedito al silentio, & alla contemplatione, in tutto ritirato dalle cure 
mondane, ma dedito alle Celestiali. 
Girolamo Romano Cent. 11. pag. 85. lo predica per gran Santo, ma erra, ò lo 
fa errare lo ſtampatore, in quanto all' Anno, ponendo la di lui morte il 1448. 
Che viuesse con il Serafico Francesco in questi tempi nel nostro Paradiso terrestre 
Leccetano, & in compagnia anchora di questo, altro Elia, e certo, corrispon- 
de benissimo al tempo, & a tutte l'altre conietture. 
Bea¬
	        
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