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Siena. Questi nel di 16. Maggio 1605. essendo
stato sostituito a Leone XI. nel Pontificato, ne
fu portata a Siena la lieta novella con gran
giubbilo di aver prodotto un Cittadino cosi il¬
lustre, e benemerito della Chiesa. Benchè in
quei giorni una dirotta pioggia impedisse molto
il dimostrare fuori della casa l'interno conten-
to, dal quale era penetrato il cuore di ciasche-
duno, nulladimeno al suono di tutte le cam-
pane, al rimbombo dell' artiglieria si viddero
accesi per tutto dei fuochi di allegrezza, e si
udiva per le strade tutte augurare lunghi anni
di vita al nuovo Pontefice da ogni ceto di per-
sone con inesprimibil contento. Furono tosto
chiuse le botteghe, si presero ferie repentine,
e per viepiù accrescere l'entusiasmo, si vede-
vano mescere dei gran vasi di vino dalle case
dei Parenti del Pontefice al festeggiante po-
polo col bruciarne in seguito le botti istesse,
talchè mal si distingueva, se il Cielo era torbo,
o sereno, abbenchè durasse per due giorni in-
tieri la dirotta pioggia. In questo tempo giun-
sero le lettere del Duca, colle quali ordinava
ai Sanesi le feste per si lieta occasione. Furono
intimate adunque ferie per tre giorni, su dato
il perdono a tutti i rei di delitti non capitali,
e fu tolta la pena personale, che ingiustamente
in quei tempi soffrir si faceva ai debitori; si
ordinarono dal Senato pubbliche preci; onde
fu premossa una solenne processione, nella qua¬
le andavano avanti con lunghe file le Compa-
gnie con cappa, e stendardo, che erano seguite
dalle sacre famiglie di tutte le Religioni. Ne ve-
niva appresso il Clero Secolare sotto il vessillo
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