rappresentate la maggior parte delle feste, delle
quali ne intessiamo il compendio.
Gioco dell' Elmora.
Dopo la caduta del Romano Impero, al dire
degli uomini eruditi, avevano per costume i po-
poli dell' Italia di dare delle finte battaglie in
vece degli spettacoli usati dai Greci, e dai Ro¬
mani. Una di queste rappresentanze era certa-
mente quella detta dell Elmora. In quella, che
su fatta nel 1291. essendo venuti a singolar con-
trasto quelli del Terzo di Camollia uniti con
quelli di S. Martino contro quelli del Terzo
detto di Città con sassi, e lunghe aste, e con
elmi, e cestarelli, su cosi aspra la pugna, che
circa a dieci persone restarono morte sul cam-
po (Murat. Rer. Ital. tom. XV.). Questi spettaco¬
li, che si andavano quasi ripetendo in tutte le
feste dell' anno, e specialmente nel Carnovale,
rassomigliavano quelli, che in oggi dai soli Sel-
vaggi sono praticati. E volendo por qualche
freno la pubblica autorità, fu ordinato, che
colle sole pugna, alle quali talora venivano ag-
giunte delle boccate, si potesse venire alle ma-
ni, ma queste divenute poi micidiali, perchè
dai pugni si paſsava ſovente alle armi, furono
parimente per pubblico decreto proibite, ed or
sovente rimesse (Tommasi lib. 7.).
o
Giuochi Giorgiani!.
A somiglianza delle sopraccennate finte bat-
taglie era in Siena il Giuoco Giorgiano fatto