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(g) Sigismondo Tizio scrive : 1482 : Quinque interea
Sibille, Alberti Aringherii Editui opera, pavimento Edis
majoris in campanilis deambulatio (sic ) constrate sunt.
V. Hist. Sen. VI. 66. — L’ Aringhieri fu operajo dal
1481-1498.
(h) Queste quattro figure furono disegnate nel seco¬
lo decorso, come si rileva dai libri dell’ Opera, e fra gli
altri dal Giornale Cecconi. G. Anno 1780. p. 77. Ma, ol¬
trechè avevano del barocco, durarono ben poco tempo,
e nell’ anno corrente, rifatte su un nuovo disegno di
Alessandro Franchi, furono spianate da Leopoldo Mac-
cari.
(i) Di quest’ istoria si hanno documenti nell’ Archi¬
vio dell’ Opera che Bastiano di Francesco vi lavorava
sin dal 1482-83. Riporterò questo che è però posteriore,
e dice cosi : Bastiano di Francesco scharpellino et di¬
pentore diè avere a di XII gennajo 1484-5 Lire duomi¬
liatrecientosessantacinque, sonno per la storia overo pa¬
vimento del Re Jefte à fatta in Duomo davanti all’ altare
del Crocifisso. — V. Libro rosso d’un Leonc. 107. — Ove
è a notare che di quel tempo la cappella del Crocifisso
era a mano diritta della porla del perdono, ossia in fac¬
cia all’ altare su cui oggi è collocata quell’ immagine -
V. Arch. dell’ Opa. Memoriale. E. IV. 1651. e anche la
nota (g).
(j) Il disegno fu pagato lire 16. — Sul tempo in cui
fu fatta quest’ istoria di Sigismondo ho il seguente docu¬
mento: 1434. 9: Dicembre. Le spese della opera s. Maria
di Duomo e die dare L. 3. sol. 10. pagamo a Jachomo
dantonio manuvale per VII huopare aitò quando si murò
lo spazo del inperadore — V. Arch. dell' Opa. Memor.
di Giov. di Matteo di Salvi. 9. 15.