Full text: Lettera di ragguaglio scritta ad un amico dell'arrivo, e feste fatte in Siena all'eminentissimo sig. cardinale Vincenzo Bichi

liſsima Casa, la quale nell' ultime tre successive trascorse Gene- 
razioni ha avuta la gloria di veder promossi altri tre degni Sog- 
getti al Supremo Ordine Cardinalizio, Onore, che non potrà con- 
tar ne' suoi Fasti verun' altra, benchè più cospicua Famiglia 
senza riflettere ancora a quelle Illustri Parentele da Essa contrat- 
te colle più Nobili rinomate Famiglie d' Italia. Di questa spe- 
ranza pertanto luſingandosi ciascheduno, altre novelle non si at- 
tendevano con maggiore antietà dalla Corte di Roma, che quel- 
le, che risguardavano la Persona di Monsignore: Finalmente dope 
lo scorso di più settimane, una ne giunse, che non pose più in 
dubbio la di lui Promozione al Cardinalato, con quella d’altri 
degni-Soggetti, venendo sino prescritto il giorno, in cui sarebbe 
stato fatto il Concistoro per tal' effetto. Con tal certa notizis, 
Unmaginatevi pur Voi adesso in qual brama d'impaziente curiosità 
si pose ben tosto la Città tutta intenta ad aspettarne per Cor- 
riere d'ora in ora la sospirata novella. Non trovavasi Persona al- 
cuna di qualunque grado, ò condizione, che fosse, che ciò non 
fervissele do materia ben giussa ad un continuo ragionamento, e che 
dall esterno non dasse a conoscere l'interno godimento, che ne 
provava, tanto che nell anzia di questa universale aspettazione il 
giorno 25. del Mese di Settembre sull' ore ventuna si videre 
comparir tre Corrieri, per merzo de' quali pubblicossene in po¬ 
chi momenti per la Città tutta il felice grido, e per ogni parte an¬ 
cora della medesima si oſservarono praticati ben presto i più vivi 
contraſsegni d' una non ordinaria allegrezza. 
uMancava per compimento della piena universal consola- 
zione da Persona del nuovo Porporato in queſta ſua Patria; ma non 
tardò molto a fentirsi ancora il desiderato avviso della sua presta 
venuta, onde essendosi avuta notizia, che il di 22. d' Ottobre sa- 
rebbe S. E. giunto in Siena, Monsignor Lattanzio Sergardi, a cui 
dalla Santità di N. S. era stato appoggiato il distinto onorevole in- 
carico di portarle la Berretta, e che da alcuni giorni si trovava in que¬ 
sta Città per tal’effetto, s' inviò ad incontrarlo a Castiglioncello, a 
confini appunto di questo Stato, dove seguito fra Essi uno scambie¬ 
vole, e tenero abboccamen to, pigliarono il cammino verso della Cit¬ 
tà, accompagnato ancora da'Signori Niccolò, e Vittoria sua Consor- 
te, ed Abbate Antonio Gori Pannelini, tutti tre degnissimi Nipoti suoi 
i quali per contrassegno di tima, e di rispetto dovuto al loro Zio 
Porporato, si eran portati di qualchè giorno a Castel Fiorentino 
luogo distante dalla Città circan 25. miglia, per ivi inchinarsell 
al di ilui arrivo 
Per contrassegno intanto di maggiore ossequio verso S. E. e 
per
	        
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