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narrate, si perchè sono tuttora in vita non pochi che
ne furono testimoni oculari nel 1810, e molti più, che
vi si trovarono nel 1825 e nel 1850. Diremo solamente
che la pompa, la solennità e la devozione non furono
minori di quelle dei secoli passati e che in tutti gli
ordini dei cittadini vi fu una santa e nobile gara di
prestare omaggio ed ossequio alla Vergine. Le auto-
rità Ecclesiastiche, Civili e Militari concorsero sempre
a decorare colla loro presenza la sacra festività e le
pie Confraternite laicali di Siena e dello stato non
meno che le benemerite Contrade della Città e le re-
ligiose popolazioni della campagna furono generose delle
loro elargizioni e delle loro offerte per conservare e,
per quanto lo comportavano le condizioni dei tempi,
per accrescere lo splendore del culto, che la Città di
Siena da tempo immemorabile presta a Maria.
Prima di porre termine alle presenti memorie è
necessario volgere uno sguardo alla parte posteriore
della chiesa di Provenzano, ove sorgeva la fortunata
casetta, che un tempo custodi la Venerata Immagine, per
conoscere le mutazioni, che ivi sono ultimamente avve-
nute. Dove ora sorge una nuova fabbrica di vaga ed
elegánte architettura si apriva una piazzetta, a cui
dava accesso una scala di pochi gradini. Nella mura¬
glia, che restava in faccia a chi vi scendeva, si vedeva
tuttora la finestrella, ove è tradizione che fosse tro-
vato il S. Simulacro, ed ivi dinanzi ad una croce ar-
deva continuamente una lampada. A perpetuare la me-
memoria del fatto il Rettore Cav. Alcibiade Lucarini
nel 1723 pose una iscrizione scolpita in marmo e che
qui riportiamo.
Siste paulisper viator, - donec Beatissimœ Virginis
Mariæ Simulacrum hic latuit - meretricibus tota hœc