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passasse per fidecommisso nella linea mascolina in
infinito dei figli del suo fratello Alessandro, che adita
l’eredità, s’ intendessero sottoposti anche i beni degli
eredi al detto fidecommisso; che ricusando l’ eredità
o venendo a mancare la linea mascolina della famiglia
del Taja, succedesse nei detti suoi beni la Chiesa di
Provenzano perchè si aumentassero tanti Canonicati
quanti ne permetteva la rendita, dando a ciascun Ca-
nonico scudi 50, alle Dignità scudi 100.
Ai nostri giorni abbiamo veduto estinguersi la li-
nea mascolina delle famiglia Del Taja colla morte del
fu Sig. Giulio, ma le leggi mutate, non permisero la
esecuzione della pia disposizione testamenteria del be-
nemerito cittadino, del quale siamo costretti a lamen-
tare che neppure una pietra rammenti il nome ai
posteri.
Morto il Sig. Lelio, il Rettore dell’ Opera (che fino
dal 22 Giugno 1627, era il Sig. Orazio Sergardi), di
comune accordo colla Consulta e Collegio di Balia cercò
di mandare ad effetto la disposizione testamentaria. E
siccome lo stato economico della Chiesa il permetteva
pensò di aggiungere alla Dignità ed ai quattro Cano-
nicati, fondati dal Taja, altri quattro da mantenersi
dalla cassa dell’ Opera pagando scudi 50 per ciascuno.
Concordata la cosa colle autorità respettive, fu umi¬
liata un istanza alla S. Sede perchè decorasse la Chiesa
di Provenzano del titolo di Collegiata Insigne ed ac-
cordasse la erezione delle accennate Prebende Cano-
nicali.
Il Sommo Pontefice Urbano VIII çon Bolla del 1..
Giugno 1634, secondò i voti del popolo senese, accor-
dando alla Chiesa di Provenzano il titolo di Collegiata
Insigne e permise che vi si erigesse una Dignità col
titolo di Proposto, i quattro Canonicati di fondazione
Taja e gli altri quattro dell’ Opera.