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candellieri d’argento in forma rotonda, quali posano
in tre palle nell’ infimo grado della predella, d’ altezza
di braccia tre. »
» I segnalati favori e i singolarissimi doni fatti
dall’ Illmo. et Eccellmo. Marchese Fabbrizio Colleredo
Governatore di questa città a questa Santa Casa, la
rendono perpetuamente obbligata, se non quanto do-
vrebbe, almeno quanto potrà, a mostrare segno di gra-
titudine, qual sarà di far celebrare ogni sabato una
messa della Madonna all’ altare, dove si posa la sua
Devotissima Immagine, pregando per la felicità e gran-
dezza di quello che con tanta magnificenza ha donato. »
Di questi ricchi doni niente altro possiamo dire
se non che quanto al primo dono, cioè alla Tavola della
Gloria non abbiamo alcuna notizia; quanto agli altri
il sacerdote G. M. B. attualmente cappellano della Col-
legiata (ed a cui siamo riconoscenti per averci dato
notizia della sovra accennata memoria) e che fino dai
primi anni ha frequentata questa chiesa, narra di aver
più volte sentito dire che il davanzale fu distrutto per
dare pane in tempo di carestia ai contadini dell’ Opera:
di bene ricordarsi di aver veduto nal 1810 i detti Dop-
pieri, e che in seguito furono distrutti per provvedere
agli urgenti bisogni della Chiesa depauperata dalla ri-
voluzione Francese nella prima invasione e forse anche
per timore di una seconda invasione.
La citata memoria coincide perfettamente con ciò
che riporta il Ms. Provenzano Santificato: il quale per
altro dice che i detti doni furono fatti nel 1626, ed
aggiunge che nei doppieri come nel davanzale eravi
l’ arme della famiglia Colleredo.
Con deliberazione della Consulta dell’ Opera il 22
Settembre 1627 fu introdotta nella nostra chiesa la
musica che doveva servire alla Messa ed ai Vesperi in