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perchè l’ Opera dovè provvedere a più urgenti bisogni.
Il Rettore di quel tempo, che era il cav. Alcibiade
Lucarini aveva però in animo di effettuarlo colle limo-
sine, che sperava ricavare dalla pietà dei devoti.
Nel 1699 Monsignor Fabio de’ Vecchi Vescovo di
Montalcino, la cui famiglia ha sempre portata speciale
affezione a questa casa di Maria, fece coprire d’argento
la faccia della nicchia dell’ altare maggiore. Non sap
piamo che cosa sia stato di questa fascia d’ argento;
oggi non vi sono che delle cornici di bronzo dorato
con in alto due cervi, arme di casa Vecchi.
A corredare il dono fatto da Monsig. de’ Vecchi,
il Macchi aggiunge che, nel 1712 da alcune pie per
sone fu fatto sotto la nicchia uno zoccolo o fascia di
argento, a forma di gradino, del peso di libbre 5 ed
un’ oncia, che costò L. 424.
Aggiunge ancora che negli anni 1667 e 1668 es
sendo Rettore il Sig. Gio. Batta. Cerretani furono or-
dinati all’orefice senese Gio. Batta. Querci i cinque
Angioli d’ argento che stanno intorno al Tabernacolo
della SS. Vergine, e che costarono scudi 424.
Le due statue di S. Bernardino e di S. Caterina
in argento furono fatte verso il 1682 colle venti libbre
di argento che il medico Carlo Barbi lasciò all’ opera,
avendo fondato nella nostra Chiesa il Primiceriato.
Rileviamo dalla medesima cronaca del Macchi che
il 29 Aprile 1725, giorno sacro a S. Caterina da Siena
la contrada dell’ Oca in N. 230 persone fra uomini e
donne, avendo tutti in mano una candela visitarono la
Madonna di Provenzano e le offrirono un giglio d’ar-
gento perchè fosse posto in mano alla statua di S. Ca-
terina, che le sta a lato.
Nell’ anno 1635 lo zelantissimo Rettore Lucarini,
si fe a raccogliere denaro presso le persone affezionate