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torcie, seguito da 120 fratelli con cappa nera, ed in
fine il Correttore ed il Sig. Gio. Batta. Dini Priore.
Poi veniva la Compagnia di S. Rocco che portava la
statua del santo con 150 fratelli vestiti con cappa rossa
il Correttore ed il Priore Sig. Silverio Ciali. Final¬
mente la Congregazione del Corpus Domini con N. 200
battenti in cappa bianca col Correttore ed il Priore
Sig. Felice Bruni. Seguiva poi un gran numero di uomi¬
ni e donne, cosicchè in tutti erano circa. 1500.
Giunti che furono a S. Maria degli Angeli fuori di
Porta Romana fu loro dato alquanto di riposo fin dopo
l’ ora di vespro. Intanto uscivano dalla Città le Com-
pagnie laicali prendendo il posto loro assegnato, secondo
la solita nota dal Comandatore dell’ eccelso palazzo:
giunta l’ora si mosse il cortèo.
Precedeva le Compagnie di Siena uno stendardo
di ermisino bianco riccamente adornato, ove era di-
pinto S. Michele Arcangelo e quindi l’arme del Comune
di Lucignano, portato da uno dei sacerdoti di detta
terra vestito con cotta e stolá. Dopo le Compagnie
senesi venivano le quattro Compagnie sopra descritte
con buon coro di musica, e quella del Corpus Domini
portava una Statua rappresentante Cristo risorto
sotto un baldacchino di velluto cremisino e circondato
da molte torcie. Dietro ne veniva un fratello vestito
di drappo portante in mano un bacino d’argento con
entro 160 ducati di moneta effettiva in tante piastre
d’ argento e finalmente gli altri venuti da Lucignano.
Gli uomini erano posti in mezzo dai cavalieri e dai
cittadini e le donne dalle dame e matrone della città.
Nell’ entrare in Siena furono sparati molti morta-
letti, suonate le trombe e le campane di tutte le chiese.
Giunti a Provenzano dopo fatta lunga e fervorosa ora¬
zione fecero l’ offerta dei 160 ducati, e di più del bal¬
dacchino di velluto.