III.
Il pavimento della nostra Metropolitana, riputato
piuttosto unico che raro, fu la mia prima cura, poichè
entrai nell’ ufficio di Rettore. Già dissi che il difetto
dei mezzi, se non altre cause, impediva pel passato di
attendere ai restauri occorrenti con maggiore alacrità.
Di guisa che mentre lavoravasi d’ attorno a una parte,
già venivano guastandosi quelle precedentemente re¬
staurate.
Dato principio ai nuovi restauri nel dicembre del 1864
in meno che cinque anni potè condursi a termine tutto
il, pavimento che è compreso dalla parte della Facciata
fino alla cupola. Di due soli quadrati era stato fatto pre
cedentemente il restauro. Il primo quadrato a cui fu po
sto mano è quello comunemente conosciuto col nome di
quadrato della Ruota. Il 1° di luglio del 1865 ebbe princi¬
pio il restauro dell’ altro quadrato, pur esso della nava¬
ta di mezzo, detto dei Mosaici. E questo il quadrato dove
sono rappresentati undici stemmi di città, che racchiu¬
dono lo spazio ove nella simbolica lupa è rappresentata
la città di Siena. I nomi che vi si leggono di esse città,
sono i seguenti: Roma, Orvieto, Perugia, Pisa, Viterbo,
Arezzo, Firenze, Pistoia, Grosseto, Massa e Volterra. Il
rinnovamento di questo quadrato che ha un’ importanza
storica insieme ed artistica, costò ottomilanovecento lire,
e fu un lavoro di dieci mesi. Molte lodi vennero al
signor Leopoldo Maccari, altrove ricordato, per la dili
genza e finitezza onde condusse questo grande mosaico.
Nel Rapporto della visita fatta ai restauri del Duomo nel
giugno del 1866 da una Commissione a ciò eletta dalla
Società Senese di Storia Patria, questo mosaico tiene la