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1495. dal Cardinale Francesco Todeschini, che poi
fu Pio III. nipote ex sorore del Pontefice Pio II.
e da esso creato Arcivescovo di Siena, e fu termi¬
nata nel 1504. Il Todeschini per rendere un tri¬
buto di riconoscenza alla gloriosa memoria dell'au¬
gusto suo Zio, volle farvi dipingere in dieci gran¬
di quadri a fresco i piú memorabili fatti della sua
vita. A quest’ effetto fece egli venire da Perugia Ber-
nardino Betti detto il Pinturicchio che seco trasse
il giovinetto Raffaello Sanzio d’Urbino, e a lui am¬
bi di farsi scolare nel gran lavoro. Lungi peraltro
dal defraudare il Pinturicchio di questa gloria, che
gli è meritamente dovuta, io dirò, che in questi
vaghi e graziosi dipinti egli ha superato se stesso,
ed in vano si cercherebbe altrove la grazia, la soa¬
vità, e armonia del suo colorito.
E opinione di molti valenti artisti che Raffa¬
ello abbia dipinto in questa Sala, e ne conviene an¬
cora il chiarissimo sig. Abbate Lanzi, e specialmen¬
te nel primo quadro vicino al finestrone dalla par¬
te destra di chi entra, e che facesse egli gli ab¬
bozzi ed i cartoni, tra i quali due se ne conserva¬
no. Quello della prima Storia, esiste nella Galleria
Fiorentina, è quello della quinta si conserva pres¬
so il sig. Cav. Lodovico Baldeschi in Perugia. E pu¬
re disegno di Raffaello la grandiosa volta di questa
Sala, ove si dilettó di esprimere vari fatti di Mi¬
tologia. Questa Sala, oltre le rare pitture, e i li¬
bri corali, contiene il celebre gruppo delle tre gra¬
zie, opera Greca, l’egregio monumento scolpito
dal sig. Stefano Ricci Fiorentino, ed a spese del
sig. Cav. Giulio del Taja inalzato alla memoria del¬
l’Anatomico Professore Paolo Mascagni , e l’ altro
a basso rilievo scolpito in Roma dal celebre scul¬
tore sig. Pietro Tenerani Carrarese nel 1829. alla