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Ferrata. Nella parete accanto alla Statua suddetta
si legge :
H/P. E.
« Ferdinandus Constantini F. Elephantutius
e Domo. Ravenna ex Gen. Senat. Bonon¬
cc iensi. Charitate. Adversus. Deum Integri¬
« tate. Vitae Aequi Bonique. Cultu. Spectalissi¬
&e mus qui: abs. Pio VI. Pont. Opt. Max. In¬
& ter. Romanae. Curiae. Proceres. Lectus Camer-
cc ti. Firmana, Centumcellensi. Viterbiensi Prae¬
&c fecturis. Sancle. Gestis. XII. Vir. Sunctioris.
« Aerarii. juridicundo. Senis. Diem. Obiit. Su¬
& premum. Marcus. et losephus Fratri Pientissimo.
B. M.
& Non. Sine Lacrimis
M. P. P.
e Vixit Annos 57. M. 5. D. 22. c
9. »
& Depositus. in Pace A. D. 9. Kal. Apr. 17.
Scendendo lo scalone s' incontra nel pavimento
Absalon il quale fuggendo le armi vittoriose del
Padre contro cui si era ribellato, resta appiccato
per i capelli ad una quercia, ove é trafitto dal Ge¬
nerale Gioabbo spedito contro di esso dal Re Da¬
vid. lu fondo di questo quadro si trovano scritte
queste parole :
« Absalon Vidi pender pe' Chapelli, poiche
« fedò la Chamera Paterna, è tucto era silcato
« di quadrelli «.
Di questo lavoro non si conosce l' autore.
Dalla parte destra del Balaustro dell'Altare
del Sacramento si vede una lapida sepolcrale nella
quale scorgesi scolpita un' arme contenente un ca¬
prone ritto il quale posa la zampa sinistra nella
sommita di un monte, e sopra la medesima si leg¬
ge questa iscrizione: